Il Superiore

Denominazione: Carignano del Sulcis Doc Superiore

Viti a piede franco

2 piante = 1 bottiglia

L’occhio vuole la sua parte.

Colore rosso maturo, avvolgente, setoso.

Non posso piacere a tutti. Mica tutti hanno buon gusto.

Il Superiore è figlio delle sabbie delle dune di Calasetta, dove resistono da cent’anni e più, viti monumentali uniche al mondo, con radici a piede franco su sabbia marina, circondate da mirti, lentischi e ginepri.

I veri intenditori non bevono vino, degustano segreti.

Per ottenere il Superiore servono i frutti di almeno 2 piante dato che in campo viene effettuata un’accurata selezione delle piante e dei grappoli migliori. Vengono poi trasportati in cantina, in piccole cassette ombreggiate per proteggerli dal sole e prima di procedere alla vinificazione viene effettuata una cernita degli acini migliori.

La conduzione enologica dell’azienda è affidata ad Antonio Manca con la consulenza di Beppe Caviola.

Vendemmia

La vendemmia è iniziata a metà settembre, in anticipo di una settimana rispetto all’abituale. Il 2017 è stato un anno di grande siccità in Sardegna ed in particolare nel sud dell’isola, dove il caldo è stato elevato per tutta l’estate e non è piovuto per mesi. Tuttavia, grazie alla vicinanza del mare, le temperature serali e notturne sono state mitigate ed hanno permesso una sana maturazione delle uve che hanno donato un vino dalle forti note balsamiche che caratterizzano una grande annata.

Vinificazione

Diraspatura dei grappoli lasciando l’acino intero ed integro.

Fermentazione in serbatoi di acciaio a temperatura controllata 27-28° C con aggiunta di un 20% circa di uva non diraspata a grappolo intero, un 3-5% di pied de cuve con lieviti indigeni (preparato 1 settimana prima dalle stesse piante).

Macerazione di 15/20 giorni con attento utilizzo della tecnica del rimontaggio e delestagè.

Affinamento in tonneau di legno francese, a grana fine di 2° passaggio, per 17/8 mesi, affinamento di altri 6 mesi in botti d’acciaio e affinamento finale in bottiglia di almeno 6 mesi.

 

Sorprende al naso con un effluvio di erbe officinali e note balsamiche tipiche della macchia mediterranea che cresce sulle dune sabbiose. Affondi il naso e ti chiedi se quella che senti è menta. No, è mirto, siamo in Sardegna. Un vino che sprigiona i profumi che senti nell’aria appena sbarchi nell’isola: lentischio, cisto, rosmarino, elicriso e soprattutto mirto e iodio.

Tutto a racchiudere un frutto rosso maturo, avvolgente, setoso. La bocca parte proprio da li. Da una setosità che rende il sorso morbido, caldo. Poi però, a sorreggere il palato, una ventata di freschezza sapida.

Il mare è li, davvero vicino. E si sente tutto.

Uve biologiche: 100% Carignano
Ubicazione vigneti: Calasetta, Isola Sant’Antioco – Sardegna
Terreno: Sabbioso
Esposizione: Est-Ovest
Allevamento viti: Alberello
Età delle viti: 90- 100 anni
Resa per ceppo: 0,8kg/1kg
Resa per ettaro: 25/30 quintali/ha
Vendemmia: metà settembre
Fermentazione: In serbatoio di acciaio
Affinamento: tonneau di legno francese

DESCRIZIONE

Denominazione: Carignano del Sulcis Doc Superiore

Viti a piede franco

2 piante = 1 bottiglia

L’occhio vuole la sua parte.

Colore rosso maturo, avvolgente, setoso.

Non posso piacere a tutti. Mica tutti hanno buon gusto.

Il Superiore è figlio delle sabbie delle dune di Calasetta, dove resistono da cent’anni e più, viti monumentali uniche al mondo, con radici a piede franco su sabbia marina, circondate da mirti, lentischi e ginepri.

I veri intenditori non bevono vino, degustano segreti.

Per ottenere il Superiore servono i frutti di almeno 2 piante dato che in campo viene effettuata un’accurata selezione delle piante e dei grappoli migliori. Vengono poi trasportati in cantina, in piccole cassette ombreggiate per proteggerli dal sole e prima di procedere alla vinificazione viene effettuata una cernita degli acini migliori.

La conduzione enologica dell’azienda è affidata ad Antonio Manca con la consulenza di Beppe Caviola.

Vendemmia

La vendemmia è iniziata a metà settembre, in anticipo di una settimana rispetto all’abituale. Il 2017 è stato un anno di grande siccità in Sardegna ed in particolare nel sud dell’isola, dove il caldo è stato elevato per tutta l’estate e non è piovuto per mesi. Tuttavia, grazie alla vicinanza del mare, le temperature serali e notturne sono state mitigate ed hanno permesso una sana maturazione delle uve che hanno donato un vino dalle forti note balsamiche che caratterizzano una grande annata.

Vinificazione

Diraspatura dei grappoli lasciando l’acino intero ed integro.

Fermentazione in serbatoi di acciaio a temperatura controllata 27-28° C con aggiunta di un 20% circa di uva non diraspata a grappolo intero, un 3-5% di pied de cuve con lieviti indigeni (preparato 1 settimana prima dalle stesse piante).

Macerazione di 15/20 giorni con attento utilizzo della tecnica del rimontaggio e delestagè.

Affinamento in tonneau di legno francese, a grana fine di 2° passaggio, per 17/8 mesi, affinamento di altri 6 mesi in botti d’acciaio e affinamento finale in bottiglia di almeno 6 mesi.

 

Sorprende al naso con un effluvio di erbe officinali e note balsamiche tipiche della macchia mediterranea che cresce sulle dune sabbiose. Affondi il naso e ti chiedi se quella che senti è menta. No, è mirto, siamo in Sardegna. Un vino che sprigiona i profumi che senti nell’aria appena sbarchi nell’isola: lentischio, cisto, rosmarino, elicriso e soprattutto mirto e iodio.

Tutto a racchiudere un frutto rosso maturo, avvolgente, setoso. La bocca parte proprio da li. Da una setosità che rende il sorso morbido, caldo. Poi però, a sorreggere il palato, una ventata di freschezza sapida.

Il mare è li, davvero vicino. E si sente tutto.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Uve biologiche: 100% Carignano
Ubicazione vigneti: Calasetta, Isola Sant’Antioco – Sardegna
Terreno: Sabbioso
Esposizione: Est-Ovest
Allevamento viti: Alberello
Età delle viti: 90- 100 anni
Resa per ceppo: 0,8kg/1kg
Resa per ettaro: 25/30 quintali/ha
Vendemmia: metà settembre
Fermentazione: In serbatoio di acciaio
Affinamento: tonneau di legno francese